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DIRETTIVA CASE GREEN: RAGGIUNTO NUOVO ACCORDO

Nuovo accordo sulla Direttiva case green per l’efficientamento energetico degli edifici (EPBD - Energy Performance of Buildings Directive)

La nuova versione resta sempre indirizzata sugli edifici meno performanti con l’obiettivo di abbassare le bollette energetiche e ridurre le emissioni. Viene previsto che ciascuno Stato membro adotterà la propria strategia nazionale per ridurre la media del consumo energetico degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, consentendo sufficiente flessibilità per tenere conto delle particolarità territoriali.

In tal senso, gli Stati membri saranno liberi di scegliere quali edifici prendere in considerazione e quali misure adottare. Gli Stati membri avranno la possibilità di esentare determinate categorie di immobili residenziali e non residenziali da tali obblighi, compresi gli edifici storici o le case di vacanza.

Gli Attestati di prestazione energetica (APE) migliorati si baseranno su modello comune a tutti gli Stati membri dell’UE, per informare meglio i cittadini e prendere decisioni di finanziamento in tutta l’UE più facilmente.

Tra gli obiettivi anche la riduzione del consumo medio di energia degli edifici, mobilità sostenibile, mutui verdi ed eliminazione delle caldaie a gas fossile

Rispetto alla sua versione iniziale, il testo che esce dall’incontro è decisamente meno rigido, definendo dei paletti per ciascuno Stato Membro non più in base al singolo edifici, ma in base alla media del patrimonio immobiliare. Si dovrà agire in via prioritaria sempre sugli edifici con prestazioni peggiori, ma gli Stati Membri saranno liberi di scegliere gli edifici destinatari e le misure da adottare.

In base alle disposizioni concordate, gli Stati membri dovranno:

  • stabilire piani di ristrutturazione edilizia per delineare la strategia nazionale di decarbonizzazione del patrimonio immobiliare e affrontare gli ostacoli rimanenti, quali finanziamenti, formazione e attrarre lavoratori più qualificati;
  • istituire programmi nazionali di “passaporti” per la ristrutturazione degli edifici per guidare i proprietari di edifici nella loro ristrutturazioni graduali verso edifici a emissioni zero;
  • istituire sportelli unici per i proprietari di case, le PMI e tutti gli attori coinvolti nel valore della ristrutturazione catena, per ricevere supporto e guida dedicati e indipendenti.

L’accordo ha, inoltre, l’obiettivo di eliminare gradualmente le caldaie alimentate da combustibili fossili. Non saranno previsti sussidi per l'installazione di caldaie autonome alimentate da combustibili fossili a partire dall’1 gennaio 2025.

Il prossimo passo sarà l’adozione formale da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. Una volta completato questo processo, la nuova normativa sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione ed entrerà in vigore.

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